Sono ormai passati più di quindici anni dall'entrata in vigore del d.lgs. 231/2001, che ha introdotto in Italia la responsabilità amministrativa degli enti per alcuni reati commessi da dipendenti o collaboratori. Il modello organizzativo, adottato dall'ente in conformità ai requisiti di cui al decreto, è un elemento fondamentale per ottenere l'esclusione della responsabilità dell'ente per i reati presupposto.
La valutazione del modello organizzativo da parte del giudice è una fase delicata del processo penale, che può avere conseguenze significative per l'ente. In particolare, il giudice deve valutare se il modello organizzativo è idoneo a prevenire la commissione dei reati presupposto, tenendo conto di una serie di fattori, quali la natura e l'entità dei rischi, la complessità dell'ente e l'efficacia dei controlli interni.
Nella valutazione del modello organizzativo, il giudice può avvalersi dell'ausilio di un perito o di un consulente tecnico. La perizia è un atto di accertamento tecnico di natura scientifica, finalizzato a fornire al giudice elementi di valutazione. La consulenza tecnica, invece, è un atto di accertamento tecnico di natura non scientifica, finalizzato a fornire al giudice elementi di valutazione in ambito giuridico o amministrativo.
I poteri del giudice nella valutazione del modello organizzativo sono limitati da una serie di fattori, tra cui:
La valutazione del modello organizzativo richiede la valutazione di aspetti giuridici e tecnico-scientifici. Gli aspetti giuridici riguardano la conformità del modello organizzativo ai requisiti di cui al d.lgs. 231/2001. Gli aspetti tecnico-scientifici riguardano l'efficacia del modello organizzativo nel prevenire la commissione dei reati presupposto.
La valutazione del giudice dovrebbe scindere gli aspetti giuridici da quelli tecnico-scientifici. Gli aspetti giuridici, infatti, sono di competenza del giudice, mentre gli aspetti tecnico-scientifici dovrebbero essere valutati da un perito o da un consulente tecnico.
La valutazione del modello organizzativo è una fase delicata del processo penale, che può avere conseguenze significative per l'ente. Il giudice deve valutare il modello organizzativo in modo completo ed imparziale, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti. La valutazione del giudice dovrebbe scindere gli aspetti giuridici da quelli tecnico-scientifici, in modo da garantire la corretta valutazione delle competenze di ciascuna figura professionale.
In base a quanto sopra, si possono trarre alcune considerazioni:
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